
Mario Lanaro si racconta
Cantare in coro per ascoltare e ascoltarsi, per sviluppare il senso musicale, per viaggiare nel tempo, per una formazione umana ed artistica, per sorridere. Il mio far coro parte da questi principi: nel 1983 al Conservatorio di Rovigo, dal 1984 a Trento e dal 1993 fino al 2019 al Dall’Abaco di Verona.
Divulgare la musica non è per me soltanto un’attività accademica, ma un impegno quotidiano nella direzione di vari cori, in seminari per direttori e insegnanti, nella collaborazione con realtà amatoriali e professionali. Creo progetti innovativi, duttili, mirati a educare al suono vocale parlato e cantato e ad avvicinare l’individuo all’ascolto. Sono interessato alla coralità nella scuola e nel 1998 ho inventato “Scrivi che ti canto” (a cura della Società del Quartetto di Vicenza), un concorso di poesia per la musica, con antologie, corsi e videolezioni su web “Fare un bel coro, istruzioni per l’uso”.
Le mie composizioni, di ambito sacro e profano, fanno parte dei repertori di molti cori italiani e stranieri e vengono eseguite in concerti e concorsi internazionali. Sono state pubblicate da Sikorski, A Coeur Joie, Carrara. Ho messo in musica “La fabbrica di cioccolato” (da R. Dahl, in scena nel 2011 al Teatro Malibran di Venezia); nel 2017 ho composto “L’Annunciazione”, cantata mariana per coro ed ensemble su poesia di P. P. Pasolini.
All’esperienza quarantennale come docente ho affiancato la direzione di coro e orchestra, di ensemble vocali e strumentali.
Con l’Editore Carrara di Bergamo ho pubblicato il metodo di direzione “Esperienze Corali” (2012), adottato ormai come testo di riferimento in vari conservatori e da direttori di coro.